Come limitare l’aumento dei rifiuti dovuti all’uso estensivo dei dispositivi di protezione individuale (DPI) monouso, e di conseguenza il loro impatto sull’ambiente?
Si
può facilmente capire quali possano essere le ripercussioni per la
sostenibilità ambientale, dovute dalla produzione e dall’utilizzo dei DPI, che
essendo materiale monouso hanno vita breve e devono essere smaltiti attraverso
un percorso determinato, per eliminare ogni pericolo di contagio. Infatti,
anche se non più utilizzati, i dispositivi possono trasportare il virus e per
questo vengono considerati alla stessa stregua dei rifiuti pericolosi.
Ma abbiamo visto come molti di questi purtroppo vengano abbandonati nell’ambiente (per strada, nei boschi, nei parchi per esempio) e sommando ogni situazione simile si può avere un’idea del pericolo per il nostro eco sistema, ma anche per la nostra salute.
Il
centro di ricerca Il Sentiero International Campus presenta il progetto “ECOdesign
e riciclo di DPI in una filiera industriale circolare”, sintetizzato
dall’acronimo EcoDPI, per individuare una soluzione generale al
problema, partendo dalla ricerca dei materiali per la produzione dei DPI arrivando
al loro smaltimento, attraverso la creazione di una filiera produttiva
circolare per ridurre l’impatto sull’ambiente.
Partner
del Progetto EcoDPI
Il progetto EcoDPI è articolato in pacchetti di lavoro e per ognuno partecipa un gruppo composto da imprese e da organismi di ricerca (OdR), che vantano specifiche competenze per il raggiungimento dei risultati attesi.
Questi
sono: Università degli Studi di Padova (Dip. di Ingegneria Industriale,
Centro Studi di Economia e Tecnica dell’Energia Giorgio Levi Cases, Dip di
Neuroscienze, Dip di Medicina U.O.C. di Medicina di Laboratorio, Dip di Tecnica
e Gestione dei Sistemi Industriali); Università Cà Foscari di Venezia
(Dip. di Scienze Molecolari e Nanosistemi, Dip. Scienze Ambientali,
informatiche e Statistiche); Università degli Studi di Verona (Dip. di
Biotecnologie); Parco Scientifico Tecnologico Galileo (Divisione MaTech,
materiali innovativi e sostenibili); 3Dfast; Agenzia Chimica Italiana;
Akkotex; Arte Light; Bellitalia; Chimicambiente; Coccitech;
Crossing; Dolomiticert; Elite Ambiente; Filtec; Ilsa;
Innoven; Sintesy Plast e Studio Gallian.
Il
Progetto EcoDPI vede coinvolte le RIR Veneto Green Cluster che ne
gestisce il coordinamento, Venetian Smart Lighting e Ribes.
Il
progetto è finanziato dalla Regione Veneto che ha stanziato un importo totale
di 2.029.972,00 euro, dei quali 141.625,00 euro per l’attività svolta da
Il Sentiero International Campus.
Una
filiera circolare in favore della sostenibilità ambientale
La sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente rappresentano il filo conduttore del progetto EcoDPI: infatti, l’obiettivo generale del progetto è la valorizzazione dei rifiuti provenienti dall’uso dei dispositivi, anche sanitari. L’obiettivo viene perseguito studiando le fasi chiave di una potenziale filiera circolare per la produzione di tali dispositivi (acquisizione della materia prima e pre-processi, produzione, utilizzo, fine vita), focalizzando l’attenzione sui seguenti obiettivi specifici:
1.
definizione
di un modello sostenibile di produzione e gestione di DPI, la cui assenza è emersa nel corso
della pandemia da Covid19;
2.
integrazione
di competenze specifiche e capacità produttive ora frammentate e disperse nel
territorio;
3.
produzione
di nuova conoscenza (su
temi di maggior valore quali: ecodesign, materiali rigenerativi, gerarchia dei
rifiuti) trasferibile in diversi ambiti applicativi e altre filiere produttive;
4.
applicazione
dei principi di economia circolare in una filiera produttiva integrata
territoriale, in
accordo al Circular Economy Action Plan promosso dalla UE al fine di accelerare
la transizione indicata dall’European Green Deal.
Pacchetti di lavoro e finalità del Progetto EcoDPI
Il Progetto EcoDPI ha una durata di 28 mesi ed è diviso in pacchetti di lavoro (Workpackage – WP) seguiti da partner dedicati che operano per raggiungere una determinata finalità, a loro volta contraddistinti per ambito: Ricerca Industriale (RI) e Sviluppo Sperimentale (SS). Ogni WP è:
·
WP-RI-1:
Materie prime e materie prime seconde di origine sintetica per materiali
riciclabili
o
Task:
1 Mappatura dei prodotti in commercio
o
Task:
2 Tecnologie di raccolta/smaltimento/riciclo
o
Task:
3 Materiali riciclabili
·
WP-RI-2:
Biopolimeri per materiali riciclabili
o
Task
4: Stato dell’arte conoscenze e tecnologie disponibili
o
Task
5: Produzione a scala laboratorio e pilota di PHA
o
Task
6: Caratterizzazione dei PHA prodotti
o
Task
7: Bio-materiali per le conformazioni di filamenti, bio-film o polveri per la
stampa 3D
·
WP-RI-3:
Modificazione dei prodotti
o
Task
8: Identificazione dei prodotti/processi per la funzionalizzazione dei DPI
o
Task
9: Ottimizzazione dei materiali e funzionalizzane dei prodotti
o
Task
10: Ecodesign di prodotto e prototipizzazione
o
Task
11: Riciclabilità dell’intero prodotto (su prototipi di prodotto)
o
Task
12: Caratterizzazione dei materiali di riciclo
o
Task
13: Validazione e test dei DPI
·
WP-SS-1:
Tecniche di pirolisi per la valorizzazione industriale dei rifiuti da DPI
o
Task
14: Dati di base per identificare DPI/materiali
o
Task
15: Definizione tecnologia applicabile
o
Task
16: Costruzione, avviamento, collaudo
o
Task
17: Test su matrici DPI e altre matrici
·
WP-SS-2:
Soluzioni integrate processo/prodotto per la sterilizzazione
o
Task
18: Soluzioni integrate processo/prodotto per la sterilizzazione DPI mediante
sistemi a perossido e/o UVC
o
Task
19: Progettazione di dettaglio-costruzione impianti prototipo e metodologie di
verifica/validazione
o
Task
20: Ottimizzazione parametri di processo, testing funzionale, analisi / caratterizzazione
DPI post trattamento
o
Task
21: Progettazione esecutiva degli impianti full scale
·
WP-RI-4:
Sostenibilità dei cicli produttivi
o
Task
22: Sviluppo di un modello predittivo
o
Task
23: Validazione del modello
o
Task
24: Implementazione web application
o Task 25: Studi LCA, LCC e SLCA
Ad ogni WP afferiscono specifiche tematiche di ricerca:
·
WP-RI-1
e WP-RI-3: in queste
fasi vengono individuati e sviluppati
o
i
materiali riciclabili per la produzione di DPI,
o
l’ecodesign
di prototipi di DPI,
o
la
messa a punto di processi/tecnologie per il riuso/recupero/riciclo,
o
la
definizione di un sistema di gestione dei rifiuti da DPI.
· WP-RI-2: mira al passaggio da plastiche fossili a plastiche di natura e origine biologica, e quindi biodegradabili/biocompostabili.
· WP-SS-1: suddivide i DPI per composizione, per definire un processo completo ad oggi non consolidato (dal controllo in ingresso con imballi adeguati ed etichette verificabili e tracciabili, fino alla vendita finale di prodotti finiti e/o energia).
· WP-SS-2: definisce le metodologie di sterilizzazione dei DPI rispetto al virus Covid19, utilizzando perossido e UVC.
·
WP-RI-4: porterà allo sviluppo di un modello
per la simulazione integrata degli impatti energetici, idrici, e di emissioni
di CO2 di un ciclo produttivo, su base oraria, e di confronto con i dati
raccolti sul campo dai corrispondenti siti industriali.
Il ruolo de Il Sentiero International Campus nel progetto EcoDPI
Il Centro di Ricerca Industriale Il Sentiero International Campus è leader del WP-SS-2 ed è impegnato anche nel WP-RI-3 di cui è leader UNIVE DSMN.
Nel
WP-SS-2 il centro di ricerca studia le possibilità di sterilizzazione
dei dispositivi per permetterne il riutilizzo, lo smaltimento e per ridurre i
rischi di diffusione del virus associati al loro trasporto. Partner di SIC
in questo WP sono Chimicamabiente ed Arte Light.
L’attività
è finalizzata alla progettazione e alla prototipazione di sistemi di
sterilizzazione, utilizzando perossido di idrogeno e UVC.
In
questo WP, si definiranno le metodologie da adottare per i test quantitativi
delle proprietà funzionali e la validazione rispetto al virus del Covid 19, con
un approccio tecnico/scientifico integrato che mira al design dei processi e
dei sistemi.
Le
attività consentiranno di valutare i seguenti aspetti:
-
parametri
di processo e le modalità di sterilizzazione;
-
cicli
di trattamento ammissibili in dipendenza dei parametri adottati per
l'inattivazione del virus COVID19,
- definire metodologie per la misura delle performance (residue) funzionali dei dispositivi.
Nel
contesto del WP-RI-3, SIC sviluppa rivestimenti funzionali quale
trattamento antimicrobico/antivirale, ottenuti da processo di deposizione
da fase vapore DC Magnetron Sputtering. Le attività andranno ad ottimizzare i
parametri di deposizione in termini di verifica dell’efficacia dei trattamenti
in confronto a materiali tradizionali non modificati per resistenza ai batteri,
muffe, virus, idrorepellenza, permeabilità ai gas (CO2, O2), lavabilità, durata
del trattamento.
Gli aspetti innovativi del Progetto EcoDPI a difesa dell’ambiente
Il
progetto EcoDPI abbraccia nel suo contesto molteplici tecnologie, che portano
un elevato grado di innovazione in ogni fase del processo, dalla ricerca alla
produzione fino a quella finale, che può essere il riciclo o l’eliminazione del
singolo DPI, ma sempre con un riguardo alla sostenibilità ambientale.
L’impatto del progetto è notevole non solo per i suoi risultati: lo sviluppo di DPI sostenibili si basa su ecodesign e ricerca di materiali riciclabili, per gestire in modo più efficiente il loro ciclo di vita e lo smaltimento e tutto quello che viene analizzato, sperimentato e individuato è in grado di generare una nuova conoscenza, che può essere trasferita alle aziende nei settori di riferimento.
Ad esempio, il
polimero come il PHA può essere utilizzato nel settore del packaging (sia per
il settore food che nonfood) e per i prodotti single use plastic (SUP), mentre
i trattamenti antimicrobici/antivirali dei tessuti, possono trovare applicazione
dove c’è ampio uso di tessuti, come l’abbigliamento e l’arredamento (produzione
di tappezzerie, tende, biancheria per la casa, vernici per ambienti lavorativi
e domestici, produzione di cuoio e calzature, sanitari e accessori ospedalieri).
Inoltre, la
filiera sviluppata permetterà di trovare una collocazione per svariate
tipologie di materiali a fine vita, in alcuni casi per la produzione di materie
prime e seconde e, in altri casi, per la loro valorizzazione mediante piro
gassificazione.
Anche le tecnologie di sterilizzazione studiate da Il Sentiero International Campus possono essere sfruttare in altri ambiti, con opportune modifiche/integrazioni, come per esempio sistemi mobili per la sterilizzazione di mezzi di trasporto o aree pubbliche (ambienti ospedalieri, scuole, stazioni, teatri, aree di intrattenimento, centri commerciali, mezzi di trasporto, etc.).
Per quanto
riguarda invece il modello di simulazione dei cicli produttivi, sarà
concepito in modo tale da poter essere applicato a qualsiasi attività
industriale.
Infine, la
metodologia è potenzialmente estendibile ad altri impatti quali il consumo di
materie prime, l’emissione di altre sostanze in atmosfera, ecc.
Un intero ciclo di vita sostenibile
In
conclusione, la sicurezza di tutti è vitale ma deve essere sostenibile,
sia da un punto di vista economico che ambientale. L’uso intensivo delle
mascherine (per citare l’esempio più comune) sia nelle strutture sanitarie sia
nella vita di ognuno di noi, ha provocato un considerevole aumento dei rifiuti.
Poterle riutilizzare o smaltire, eliminando allo stesso tempo il rischio di
contagio dal virus, riduce l’impatto sull’ambiente e sulle spese di aziende
e privati.
Rientrano
negli obiettivi del Progetto EcoDPI:
-
lo
studio dell’applicazione dei principi dell’economia circolare ad una filiera
produttiva di DPI capace di selezionare opportunamente la materia prima o
seconda, valutando la disponibilità attuale e i possibili scenari futuri;
-
l’applicazione
di regole di ecodesign migliorando contestualmente il potenziale tasso di
riciclo e il livello prestazionale dei dispositivi;
-
l’ottimizzazione
della gestione del fine vita dei rifiuti da DPI applicando le regole della ‘gerarchia’
nella gestione dei rifiuti;
-
la
valorizzazione con tecniche di recupero chimico/fisico del rifiuto al fine di
ottenere ulteriori prodotti con valore industriale e componenti energetiche.
Ulteriore
arricchimento dai risultati del Progetto EcoDPi verrà dalla possibilità di
applicare le metodologie sviluppate anche in ambiti diversi dal contesto della
pandemia.
La Commissione europea ha adottato oggi un ambizioso pacchetto completo di misure intese a favorire i flussi di capitale verso attività sostenibili in tutta l'Unione europea. Riorientando l'interesse degli investitori verso tecnologie e imprese più sostenibili, le misure odierne saranno determinanti per rendere l'Europa climaticamente neutra entro il 2050 e faranno dell'UE un leader mondiale nella definizione delle norme per la finanza sostenibile.
Il pacchetto include:
-l'atto delegato relativo agli aspetti climatici della tassonomia UE, che mira a promuovere gli investimenti sostenibili chiarendo meglio quali attività economiche contribuiscono di più al conseguimento degli obiettivi ambientali dell'UE. Il collegio dei commissari ha raggiunto oggi un accordo politico sul testo. L'atto delegato sarà ufficialmente adottato alla fine di maggio quando sarà stato tradotto in tutte le lingue dell'Unione; una comunicazione, anch'essa adottata oggi dal collegio, che definisce con maggiore dettaglio l'approccio della Commissione;
-una proposta di direttiva sull'informativa in materia di sostenibilità delle imprese. Intesa a migliorare il flusso delle informazioni sulla sostenibilità nel mondo imprenditoriale, la direttiva proposta armonizzerà la comunicazione delle informazioni sulla sostenibilità da parte delle imprese, in modo che le società finanziarie, gli investitori e il grande pubblico dispongano di informazioni comparabili e affidabili;
-infine i sei atti delegati modificativi relativi ai doveri fiduciari e alla consulenza in materia di investimenti e assicurazioni garantiranno che le imprese finanziarie, ad esempio i consulenti, i gestori di attivi o gli assicuratori, includano la sostenibilità nelle loro procedure e nella consulenza in materia di investimenti fornita ai clienti.
Il Green Deal europeo è la strategia di crescita che l'Europa ha adottato per migliorare il benessere e la salute dei cittadini, diventare a impatto climatico zero entro il 2050 e proteggere, conservare e migliorare il proprio capitale naturale e la biodiversità.
In questa prospettiva le imprese hanno bisogno di un quadro generale di sostenibilità sulla base del quale modificare i propri modelli aziendali. Per poter assicurare la transizione nel settore finanziario ed evitare un ecologismo di facciata, tutti gli elementi del pacchetto odierno sono concepiti in modo da migliorare l'affidabilità e la comparabilità delle informazioni sulla sostenibilità: il settore finanziario europeo sarà così al centro non solo di una ripresa economica sostenibile e inclusiva dalla pandemia di COVID-19 ma anche dello sviluppo economico sostenibile dell'Europa nel lungo periodo.
Per maggiori info: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_21_1804
E' disponibile la Playlist con gli interventi descrittivi le attività e i risultati raggiunti dal progetto Sistemi Avanzati per il Recupero dei Rifiuti SARR, cofinanziato nell'ambito POR FESR 2014-2020 ASSE 1 AZIONE 1.1.4 “Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi”.
Sono stati realizzati 7 videoclip che descrivono gli obiettivi, le metodologie e i risultati raggiunti durante il progetto.
I presentatori rappresentano i gruppi di lavoro costituiti da Imprese e Organismi di ricerca che hanno collaborato durante la ricerca.
I videoclip hanno uno scopo divulgativo, affrontano sinteticamente i principali temi sviluppati ma ogni necessità di approfondimento può essere direttamente richiesta a Veneto Green Cluster.
Il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) ha ufficialmente approvato l’ordinamento didattico del CLM di nuova istituzione, di durata biennale ed erogato in lingua inglese, che entrerà a far parte dell’offerta formativa dell’Università di Padova a partire dall’anno accademico 2021/22. Le lezioni inizieranno il 1 ottobre 2021 e le iscrizioni al CLM sono già aperte.
Per informazioni dettagliate sulle caratteristiche e finalità del nuovo CLM, così come sugli obiettivi formativi è ora possibile consultare la pagina web www.chimica.unipd.it/circulareconomy. Il sito è disponibile anche in lingua inglese (www.chimica.unipd.it/en/circulareconomy) e include una sezione dedicata ai rapporti con le imprese, enti e istituzioni, oltre a una sezione news ed eventi nella quale verranno riportate le principali attività promosse inerenti alle tematiche legate all’Economia Circolare.
Per personale aziendale, esiste la possibilità di iscriversi a singoli corsi della laurea: https://www.unipd.it/corsi-singoli
Le Associazioni Alumni e Amici dell’Università di Padova e il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova stanno organizzando un ciclo di incontri online dal titolo “Ripensare circolare”. Con “Ripensare Circolare” s’intende offrire uno spazio comune, un contenitore e catalizzatore di iniziative e proposte che gravitano attorno alla sostenibilità, allo sviluppo green, al ripensamento virtuoso dell’economia. La formula è quella di un “tandem”, che vedrà coinvolti nel webinar un nostro docente ed un alumno UniPD attivo nel mondo dell’imprenditoria o della pubblica amministrazione. Il ciclo di incontri è descritto al link: https://www.alumniunipd.it/blog/2021/03/18/ripensare-circolare-il-ciclo-di-appuntamenti-sulleconomia-circolare/
– 29/03/2021, ore 17:30 – “La chiusura del ciclo della materia nell’economia circolare: opportunità e criticità”. Per info ed iscrizioni: https://www.alumniunipd.it/blog/event/la-chiusura-del-ciclo-della-materia-nelleconomia-circolare-opportunita-e-criticita/
– 13/04/2021, ore 17:00 – “Presente e futuro dello sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili”. Per info ed iscrizioni: https://www.alumniunipd.it/blog/event/presente-e-futuro-dello-sfruttamento-delle-fonti-energetiche-rinnovabili/
"Economia Circolare & Innovazione: Le opportunità del re-impiego di rifiuti industriali" è stato il tema del workshop organizzato dalla Rete Innovativa Regionale Veneto Green Cluster, che si è svolto il 21 novembre scorso presso la sede del Gruppo Ethan a Grisignano. Antonio Casotto, presidente di Veneto Green Cluster, ha aperto i lavori ringraziando in particolare imprenditori, ricercatori e i professori universitari coinvolti nel progetto SARR (Sistemi Avanzati di Recupero Rifiuti) di cui Enrico Cancino, Coordinatore di Vento Green Cluster, ha accennato i risultati conseguiti in questo primo anno e mezzo di attività, oltre a presentare le opportunità di avviare nuovi progetti visti i bandi in corso di pubblicazione. La prof. ssa Valentina Beghetto, Direttore Scientifico di Veneto Green Cluster, è intervenuta riguardo agli esempi di re-re-impiego dei rifiuti industriali con particolare attenzione alla loro valorizzazione economica e riduzione degli scarti, mentre Mirko Muraro, amministratore di ECO-Management, ha presentato due case history di attività industriali legate all'economia circolare. L'ultimo intervento è stato presentato Prof. ssa Eleonora Di Maria sul tema dell'innovazione tecnologica legata all'ambito digitale e Industria 4.0.
Nei seguenti video pubblichiamo le interviste rilasciate dai relatori:
L'ing. Antonio Casotto, presidente del gruppo Ethan e fra i promotori della Rete Innovativa Regionale (RIR) Veneto Green Cluster, ha presentato i risultati raggiunti con il progetto sui Sistemi Avanzati di Recupero dei Rifiuti (SARR) nell'ambito della presentazione del Piano Industriale del Veneto, evento che si è tenuta presso l'Aula Magna dell'Università di Verona, lunedì 25 marzo.
Il progetto SARR, promosso da Veneto Green Cluster, punta a recuperare risorse dai rifiuti attraverso la realizzazione di una piattaforma tecnologica
collaborativa per la ricerca e l'innovazione
nell’ambito di un’economia circolare, in cui attivare un meccanismo
virtuoso, standardizzato e informatizzato che, per ogni
rifiuto, preveda: 1.Caratterizzazione del rifiuto, 2.Analisi dei
mercati di sbocco, 3.Processo di trasformazione,
4.Industrializzazione, 5.Regolamentazione economica dello
scambio. Sono 5 le applicazioni commerciali associate al progetto SARR e in particolare:
- Impiego di scarti di acciaierie in edilizia;
- Recupero del FORSU in impianto integrato biogas-alghe;
- Recupero delle plastiche eterogenee per asfalti modificati;
- Recupero del cartongesso per nuovi impieghi in edilizia;
- Recupero di molecole bioattive da scarti di frutta.
Fondamentale in queste attività è stato il ruolo dei partner rappresentati, oltre che dalle imprese produttrici del rifiuto e imprese utilizzatrici del rifiuto recuperato, organismi di ricerca e imprese di gestione e trasformazione del rifiuto.
Nelle immagini il pubblico che, nell'Aula Magna di Verona, ha assistito alla presentazione del Piano industriale del Veneto, e l'ing. Antonio Casotto durante l'esposizione die risultati del SARR.
La dott. ssa Valentina Beghetto, Dipartimento Scienze Molecolari e Nanosistemi dell' Università Ca' Foscari Venezia illustra il progetto di recupero plastiche eterogenee per asfalti modificati a cui sta lavorando il suo dipartimento nell'ambito dei progetti SARR (Sistemi avanzati per il recupero dei rifiuti) promossi dalla Rete Innovativa Regionale Veneto Green Cluster, insieme alle aziende IFAF S.p.A. ed Elite Ambiente s.r.l., Execo s.r.l.e Chimica Ambiente. Il progetto è cofinanziato dalla Regione Veneto.
Utilizzare plastica riciclata per la produzione di asfalti è l'obiettivo del progetto finanziato dalla Regione Veneto promosso dalla Rete d'impresa Regionale (RIR) Veneto Green Cluster. Il progetto, parte dei Sistemi Avanzati per il Recupero dei Rifiuti (SARR) presentato dalla rete d'impresa Green Tech Italy, è stato avviato a marzo 2018 da un gruppo di lavoro che vede la partecipazione congiunta di imprese e un polo universitario.
Innovare la produzione di asfalto riducendo l’impiego di materie fossili e aumentando lo smaltimento dell’asfalto esausto, della gomma e della plastica. E' questo l'obiettivo che si è posto di raggiungere il gruppo di lavoro che in Veneto ha messo insieme le forze del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell'Università di Venezia con quelle di imprese private quali Elite Ambiente ed Execo del gruppo Ethan, Chimicambiente, Crossing e IFAF. Un progetto sui cui stanno collaborando anche dagli USA e dalla Spagna, con l'Università dell'Alabama e il Centro Tecnologico Aimplas di Valencia.
L’attività
prevede di impiegare una miscela di plastiche e/o gomme di scarto per la
produzione di asfalti. L’impiego di additivi come gomma e/o plastica agli
asfalti è infatti noto per migliorarne le caratteristiche quali usura,
resistenza agli sbalzi di temperatura, drenaggio, silenziosità.
Sulla base di quanto messo a punto nelle fasi precedenti, si procederà quindi a produrre dei campioni di asfalto vergine e asfalto riciclato in diverse condizioni di reazione. I campioni di
asfalto saranno successivamente testati in comparazione ad asfalti tradizionali e la successiva analisi dei risultati consentirà la taratura, l'ottimizzazione e la validazione dei processi. La fase di industrializzazione richiederà poi la messa in opera di tecniche, oggi per l'appunto in fase di implementazione, con l'obiettivo di ottenere un processo che ha nella ricerca della sostenibilità un suo caposaldo.
L'utilizzo di plastica riciclata al posto del bitume è già una realtà in fase di sperimentazione in particolare in Gran Bretagna e in Olanda.